È in libreria Madre d’ossa, quinto libro della serie I casi di Teresa Battaglia, il fortunato ciclo di romanzi gialli firmati dall’autrice friulana Ilaria Tuti. Nel nuovo volume, edito come sempre da Longanesi, il commissario Teresa Battaglia si troverà ad affrontare enigmi sempre più ardui: come portare a galla la verità quando la propria vivace e intelligente mente è aggredita da un Alzheimer che progredisce inesorabile e le impedisce di riconoscere anche se stessa allo specchio? Come dirimere il mistero dietro un efferato omicidio se la persona trovata a stringere fra le braccia il cadavere di un giovane uomo sulla scena del delitto è proprio lei?
Quando Massimo Marini, collega e amico di Teresa, si precipita sul luogo segnalato da una chiamata anonima, e non crede ai propri occhi: in quel desolato angolo di montagna si è consumato un crimine terrificante, cosa ci fa la sua collega abbracciata a quel corpo? La sua stessa presenza è altamente irregolare, ha compromesso il ritrovamento e alterato gli indizi. Teresa Battaglia ha davvero perso la sfida più grande di tutte? Quella con la sua memoria, contro il suo corpo e la malattia che le ha annebbiato la mente? Massimo però non ha incertezze, protegge Teresa e si mette al suo fianco in quella che sembra una ricerca su se stessa. Teresa con l’ostinazione di non perdere se stessa nello spaventoso vuoto della sua malattia, Massimo con una dolcezza malinconica, che riesce a mascherare con ironia.
La nuova indagine del commissario porta alla luce un’eredità di sangue e credenze, culti, leggende e riti pagani. Teresa e Massimo si trovano a indagare nel cuore degli ipogei, nelle grotte, tra le sepolture longobarde, tra pugnali, ossa, bracciali e teche che contengono i resti di morti inquiete, giù, nel ventre della terra. Un ventre che è anche il sentimento atavico della maternità che aleggia nella trama, fatta di donne gravide, di futuro, di paura e di madri bambine.
Dopo i tanti casi, da Fiori sopra l’inferno a Figlia della cenere, quello di Teresa è un viaggio senza ritorno, e lei lo sa. Ilaria Tuti infonde nella storia un’oscurità sinistra ed eccitante, dando forma a spiriti maligni e a creature misteriose, ad una cupa sacralità unita a pagine commosse e delicate, che unisce lo slancio dell’avventura alla mesta sofferenza di una madre che se ne sta pian piano andando.
Da un’autrice sempre più amata dal pubblico, un romanzo capace di stupire, appassionare e commuovere vecchi e nuovi lettori. Come disse Donato Carrisi: «Con Teresa Battaglia, Ilaria Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi lettori: qualcuno cui affezionarsi». Per chi non avesse ancora avuto modo di leggere la serie di Teresa Battaglia si ricorda che il primo romanzo della serie è Fiori sopra l’inferno (2018), il quale prende il titolo da un haiku del poeta giapponese Kobayashi Issa: «Nel nostro mondo, noi camminiamo sopra l’inferno guardando i fiori», a cui è seguito Ninfa dormiente nel 2019, Luce della notte e Figlia della cenere nel 2021.
Dal primo libro della serie è stata inoltre tratta la fiction televisiva Fiori sopra l’inferno: i casi di Teresa Battaglia, andata in onda sulla Rai a febbraio, dove è l’attrice Elena Sofia Ricci a calarsi nei panni dell’investigatrice sessantenne, affiancata dai colleghi Giuseppe Spata e Gianluca Gobbi. Oltre ai libri della serie, l’autrice ha firmato anche i romanzi Fiore di roccia e Come vento cucito alla terra, sempre editi da Longanesi.